I software ambientali sono strumenti informatici che raccolgono, analizzano e visualizzano i dati ricavati dall’ambiente. Questi ultimi possono provenire da diverse fonti, come sensori, satelliti, stazioni meteorologiche e agenzie governative. Il loro obiettivo principale è quello di aiutare gli enti pubblici e privati a prendere decisioni più informate per la tutela dell’ambiente.
L’intelligenza artificiale (IA), invece, può:
- aiutare a interpretare i dati;
- migliorare la precisione delle previsioni meteorologiche;
- identificare le aree in cui siano necessari interventi di ripristino ambientale.
Indice dei contenuti
Tipologie di software ambientali
Non sono pochi i software ambientali che sfruttano l’intelligenza artificiale per contrastare l’aumento dei rifiuti e garantire così un futuro più sostenibile. Scopriamo insieme i più comuni.
Sistemi di monitoraggio ambientale
I sistemi di monitoraggio ambientale aiutano gli utenti a monitorare l’ambiente per mezzo di sensori che raccolgono dati relativi a qualità dell’aria, dell’acqua, temperatura e quantità di radiazioni solari.
Software di modellizzazione ambientale
I software di modellizzazione ambientale lavorano con specifici algoritmi capaci di prevedere il comportamento dell’ambiente in base a diversi scenari. Ad esempio, l’impatto di un cambiamento climatico sulla biodiversità o quello di un progetto di sviluppo sulle risorse idriche.
Software di analisi dei dati ambientali
I software di analisi dei dati ambientali si basano su analisi approfondite al fine d’identificare tendenze e modelli nell’ambiente. Possono individuare i trend d’inquinamento dell’aria in una determinata area geografica o prevedere l’andamento delle temperature globali.
Esempi di IA applicata ai software ambientali
Un esempio di come l’IA può essere applicata ai software ambientali è il caso della piattaforma Atmosphere, creata dalla società Clarity Movement.
Atmosphere impiega una rete di sensori per monitorare la qualità dell’aria in tempo reale e l’IA per analizzare i dati raccolti. Così facendo, il sistema riesce a identificare le fonti di contaminazione atmosferica e suggerire soluzioni per migliorarne la qualità.
Un secondo esempio è il progetto Rainforest Connection, che impiega sensori acustici e l’IA per tenere sotto controllo le foreste pluviali e prevenire la deforestazione illegale. I sensori, in pratica, rilevano i suoni dei taglialegna e i rumori associati ai processi di deforestazione; contemporaneamente l’IA analizza i dati e identifica le aree maggiormente a rischio per allertare, nel caso occorra, le autorità.
Le sfide che l’IA deve superare per essere ancor più efficace
L’IA deve superare ancora molteplici sfide per definirsi matura e rendere più efficaci i software ambientali. Vediamo in dettaglio di che si tratta.
Qualità dei dati
L’IA si basa sulla qualità dei dati, di conseguenza questi devono essere il più possibile accurati e rappresentativi. Ciò non sempre è facile da ottenere, soprattutto considerando che i sensori possono generare dati incompleti.
Interpretazione dei dati
Ai fini di una corretta interpretazione dei dati, l’IA deve saper riconoscere le relazioni tra i dati e i risultati.
Limitazioni computazionali
L’IA richiede molte risorse, il che rappresenta un problema se le reti di comunicazione e l’infrastruttura di elaborazione dati presentano delle limitazioni computazionali.
Privacy e sicurezza
Può accadere che i dati ambientali raccolti contengano informazioni sensibili, come la posizione di persone o animali. L’IA, allora, deve proteggere i dati e garantire che siano utilizzati solo per scopi autorizzati.
Accessibilità e inclusione
L’IA è uno strumento costoso e complesso da utilizzare, precluso a molte regioni del mondo. Eppure, l’IA può essere un’importantissima risorsa per i software ambientali.
Con l’avanzamento della tecnologia, infatti, e la collaborazione tra esperti di IA e ambientalisti è possibile superare le predette sfide e impiegare l’IA in modo sempre più efficace per la tutela dell’ambiente, garantendo accessibilità e inclusione.
Come rendere gli algoritmi IA inclusivi e non discriminanti
Affinché gli algoritmi adoperati nei software ambientali siano inclusivi e non discriminanti, è necessario adottare un approccio olistico che affronti ogni aspetto del processo decisionale dell’IA, dall’addestramento dell’algoritmo alla sua implementazione e monitoraggio.
A breve vedremo alcuni approcci olistici che possono essere utilizzati dall’IA.
Diversità nei dati
La diversità dei dati è importante: i dati devono rappresentare la diversità delle persone che vivono in una determinata area geografica o che sono coinvolte in un problema di tipo ambientale.
Analisi dei dati
È altrettanto importante l’analisi dei dati per addestrare gli algoritmi a identificare pregiudizi o disuguaglianze. Ciò può evitare che gli stessi algoritmi riproducano o, peggio, amplifichino le disuguaglianze esistenti.
Selezione degli attributi
La selezione degli attributi degli algoritmi va condotta in modo attento e basata su criteri oggettivi. È meglio evitare attributi che, in qualche modo, possano discriminare, come la razza o la religione.
Convalida degli algoritmi
Va eseguita la convalida degli algoritmi affinché non risultino discriminanti. Per farlo, ci si avvale di test di sensibilità, che testano i codici su diversi gruppi di popolazione.
Trasparenza e responsabilità
Gli algoritmi devono seguire i principi di trasparenza e responsabilità. Solo così gli utenti potranno comprendere appieno attraverso quali modalità le IA prendono decisioni e raggiungono i loro risultati.
Coinvolgimento delle parti interessate
Le parti interessate, ad esempio le comunità locali, vanno assolutamente coinvolte nel processo decisionale dell’IA. Ciò può aiutare a garantire che gli algoritmi risultino più attenti alle esigenze delle comunità locali e, soprattutto, che non vi siano disuguaglianze.
Inoltre, è importante che gli esperti di IA lavorino a stretto contatto con gli esperti ambientali per garantire che gli algoritmi vengano sviluppati tenendo conto delle esigenze del territorio e della complessità dei problemi che lo riguardano.
In breve: garantire che gli algoritmi sviluppati per i software ambientali siano effettivamente inclusivi e non discriminanti richiede un approccio olistico che tenga in debita considerazione ogni aspetto del processo decisionale dell’IA, dalla scrittura del codice alla sua implementazione e monitoraggio.
Il connubio tra intelligenza artificiale e software ambientali può aiutare le istituzioni e le imprese a prendere decisioni più informate per la tutela dell’ambiente.
Grazie all’IA, oggi, è possibile analizzare grandi quantità di dati relativi all’ambiente e identificare le aree in cui sono necessari interventi di ripristino ambientale. Tutto porterebbe a un migliore monitoraggio e a una maggior tutela dell’ecosistema nel suo complesso.
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