Le tecnologie ambientali, dette anche tecnologie verdi o tecnologie pulite, sono un complesso d’innovazioni ampio e variegato.
Di questa categoria fanno parte la scienza ambientale, la chimica verde, il monitoraggio ambientale e molte altre tecnologie che stanno già riducendo l’impatto umano sulla Terra.
Con il termine tecnologie ambientali vengono inoltre definite anche le fonti di energia rinnovabile come fotovoltaico, energia marina ed eolica.
Il filo rosso che lega tutte queste tecnologie è lo sviluppo sostenibile.
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Le tecnologie per l'ambiente: l'energia
A proposito del rapporto tra tecnologia e ambiente si lavora, ad esempio, per ottenere maggiore efficienza nella produzione e consumo di energia. Oggi, buona parte dell’energia viene perduta a causa dell’impiego di tecnologie poco efficienti, per sprechi e usi impropri: ciò accade sia per le centrali di produzione energetica, che per l’utilizzatore finale.
Ad esempio, nelle centrali termoelettriche, dove vengono bruciate risorse inquinanti come i combustibili fossili, il rendimento medio è pari al 40%. Ciò significa che solamente 40 unità di energia carburante si trasformano in energia elettrica, mentre le altre 60 vengono dissipate sotto forma di calore.
Le centrali più moderne, realizzate con nuove tecnologie, raggiungono altresì rendimenti del 65%, ma hanno ancora una perdita piuttosto elevata.
Una soluzione già attuabile è data dagli impianti di microcogenerazione diffusa, che riescono a recuperare il calore sprigionato dalla combustione e a utilizzarlo negli impianti di riscaldamento come energia termica. In questo modo si arriva a sfruttare più del 90% dell’energia potenzialmente presente nel combustibile di partenza.
Inoltre, è necessario abbattere il più possibile l’impatto ambientale delle attività umane. Scegliere le migliori alternative significa sostituire le tecnologie inquinanti con altre non inquinanti, a cominciare dalle fonti di produzione energetica.
Una parte considerevole del contributo all’effetto serra deriva dall’utilizzo di energia elettrica nelle abitazioni. Leggi, direttive e regolamenti, compresi quelli per migliorare l’isolamento termico degli edifici, possono contribuire in maniera sostanziale alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera.
Nel suo piccolo, ciascun cittadino può contribuire: maggiore è l’efficienza energetica delle lampadine e degli elettrodomestici che vengono utilizzati, minore è l’impatto sull’ambiente. Un tempo erano usate soprattutto le lampade a incandescenza che, però, dissipano molta energia sotto forma di calore.
Oggi si stanno affermando sempre più le lampade a fluorescenza che, grazie a valori di efficienza nettamente superiori, consentono di risparmiare fino al 75% di energia. Esse hanno un costo più elevato di quelle ad incandescenza, ma durano molto di più e consumano di meno.
Per quanto riguarda frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, lampade e forni elettrici, in Italia è obbligatoria la presenza di un’etichetta che ne illustra le caratteristiche, tra cui il consumo annuale di energia elettrica e la classe di efficienza energetica. Quest’ultima è rappresentata da una lettera che va dalla A (garantisce i minori consumi energetici) alla G (considerata la peggiore).
Ovviamente, visto che il 20% delle emissioni è legato al settore industriale e che un’analoga frazione deriva dal consumo dei carburanti da parte degli autoveicoli, si rende indispensabile provvedere a introdurre la razionalizzazione e il recupero energetico anche nei sistemi produttivi e a ottimizzare il sistema dei trasporti.
Energie rinnovabili, le soluzioni per l’ambiente
Oltre ai combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) e nucleari (uranio), che hanno una disponibilità limitata e il cui uso non è privo di impatto ambientale, esistono fonti di energia che, per la loro capacità di rigenerarsi in tempi più o meno brevi, sono considerate inesauribili.
Tra queste rientrano l’energia solare (fotovoltaica e termica), l’energia eolica, l’energia idroelettrica, l’energia geotermica, l’energia ricavata da biomasse, l’energia del mare. Sta alla ricerca, attraverso la messa a punto di tecnologie sempre più efficienti, riuscire a utilizzare queste fonti nel migliore dei modi.
Vediamole insieme:
- energia solare: il sole rende disponibile sulla superficie terrestre fino a 30 mila volte l’attuale fabbisogno mondiale. Tutto sta nel riuscire a catturare l'energia e renderla utilizzabile. Al momento le tecnologie si distinguono in solare termico per la produzione di calore (acqua calda e riscaldamento degli edifici) e solare fotovoltaico per la produzione di elettricità;
- energia eolica: questa energia, che già nei secoli scorsi l’uomo ha cominciato a sfruttare mediante i mulini a vento, deriva dal movimento delle masse d’aria e dalla loro energia cinetica. Nelle centrali eoliche questa viene catturata e trasformata in energia meccanica dalle pale della turbina collegata a un generatore che produce energia elettrica. È necessario che quest'impianti vengano localizzati in modo opportuno al fine di minimizzare il loro impatto sugli ecosistemi e sulla fauna selvatica;
- energia idroelettrica: si può ottenere dalla caduta dell’acqua, da un punto più alto ad uno più basso. Gli impianti, quindi, sfruttano l’energia potenziale meccanica dell’acqua tramite le turbine. Sono da preferire le cosiddette centrali mini-idroelettriche, ovvero di dimensioni ridotte e impatto ambientale limitato;
- energia geotermica: in alcune zone del pianeta, l'acqua calda proveniente dagli strati profondi del suolo fuoriesce sottoforma di getti o di vapore oppure viene estratta. Quest’acqua ad altissima temperatura può essere utilizzata per il riscaldamento urbano o per alimentare centrali geotermoelettriche nelle quali si produce elettricità;
- energia da biomasse: è ricavabile dalla combustione di una serie di materiali di scarto eterogenei di natura organica (ad eccezione di plastiche e materiali fossili): scarti della lavorazione del legno e delle aziende agricole e zootecniche, liquami, residui forestali, rifiuti urbani. Il loro utilizzo non contribuisce all’effetto serra in quanto non causa un aumento del livello di anidride carbonica nell'atmosfera. Durante la combustione viene, difatti, rilasciata una quantità di CO2 equivalente a quella assorbita durante la crescita della biomassa stessa;
- energia del mare: è legata ai movimenti delle maree e al relativo salire e scendere delle onde marine. Un problema che si sta cercando di risolvere è quello legato all'impatto ambientale dei generatori sugli ecosistemi marini.
9 tecnologie ambientali innovative
Vediamo adesso una lista di 9 tecnologie ambientali che promettono di salvare il pianeta.
1. Trasposto pubblico elettrico
Il trasporto elettrico non sta crescendo soltanto nel settore privato, ma anche in quello pubblico. In Italia non c’è ancora stato uno sviluppo degno di nota, ma in altri Paesi sì.
In Cina, 300 mila autobus elettrici ronzano per le strade della città ogni giorno. La loro adozione nel Paese della Grande Muraglia è un perfetto esempio di come politica, economia e rispetto per l’ambiente, a volte, possano andare a braccetto.
I prezzi di acquisto degli e-Bus sono sensibilmente più alti, ma i vantaggi (per l’ambiente) numerosi. Innanzitutto, non dipendono dal costo del diesel; secondariamente riducono il particolato locale, un problema diffuso anche nelle città italiane.
2. Camion elettrici
Decenni fa l’adozione di camion elettrici, o e-Trucks, aveva costi proibitivi. Oggi, la spesa per il loro acquisto si avvicina di più a quella per i camion a diesel.
Secondo recenti ricerche, inoltre, le vendite di veicoli commerciali elettrici a batteria (BECV) supereranno quelle tradizionali nei segmenti leggero e medio. Per un passaggio completo ci sarà senz’altro bisogno di stazioni di ricarica ogni 80-100 chilometri.
3. Stoccaggio di energia a basso costo
La diffusione dei veicoli elettrici è una conseguenza dello stoccaggio di energia che, ora, è reperibile a prezzi più bassi.
Le batterie a litio e cobalto, infatti, costano meno della metà (circa 200 dollari per chilowattora contro i 1.000 di, circa, una decina di anni fa).
La riduzione dei costi delle batterie da un lato riduce i prezzi dell’energia, dall’altro l’affidabilità dei sistemi energetici.
4. Stoccaggio a lungo termine
Uno degli svantaggi delle energie pulite è che, fino a poco tempo fa, l’elettricità prodotta non poteva essere conservata per molto tempo. Significa che quando il sole splende o il vento soffia non ci sono problemi; al contrario, quando ciò non accade, si rischia di rimanere senza energia nell’arco di poche ore.
Per fortuna nuovi sistemi di stoccaggio consentiranno l’immagazzinamento di energia elettrica a lungo termine.
5. Idrogeno verde
È impossibile immaginare un futuro di energia pulita senza l’idrogeno verde.
Secondo alcune previsioni, entro il 2050, l’idrogeno alimenterà più di 400 milioni di automobili, 15-20 milioni di autobus e più del 20% delle navi passeggeri e delle locomotive.
Anche se i veicoli elettrici a batteria mostrano un’efficienza complessiva del carburante superiore, le celle a combustibile alimentate a idrogeno possono immagazzinare ancora più energia e con meno peso.
Questo le rende una soluzione ideale per i veicoli pesanti che devono percorrere lunghe distanze. Al momento, i veicoli alimentati a idrogeno sono già sulla strada in Giappone, Corea del Sud, California e Germania.
Le ultime ricerche si stanno concentrando sulla produzione di bioidrogeno (attraverso biotecnologie). Quest’ultima parte da microrganismi fotosintetici coltivati al Green Propulsion Laboratory di Fusina, in provincia di Venezia.
6. Carbon Capture & Storage (CCS)
I dispositivi per la cattura di CO2 nell’atmosfera sono in grado di trasformare il carbonio in forma solida, evitando l’aggravarsi dell’effetto serra.
O, almeno, è quello che molti sostenitori della tecnologia in questione avrebbero voluto affermare. Tuttavia, secondo Green Peace, fin’adesso il CCS si è rilevato fallimentare.
Non si esclude che, nel corso dei prossimi anni, si riusciranno a ridurre i costi e a limitare le perdite di emissioni nocive.
7. Energia solare accessibile
L’energia rinnovabile, già nel 2022, continua a diventare più economica e accessibile.
La tendenza ha significative implicazioni per oltre il miliardo di persone in tutto il mondo che non beneficia dell’accesso all’elettricità.
Piani di finanziamento innovativi possono aiutare a rendere i sistemi solari domestici (SHS), precedentemente inaccessibili, una soluzione intelligente per le comunità che sono troppo lontane da una connessione di rete affidabile.
8. Luci LED più efficienti
Entro il 2030 la quota di mercato delle luci a LED raggiungerà l’84%.
Secondo uno studio di McKinsey, sempre entro quell’anno la tecnologia LED avrà ridotto il consumo di energia elettrica negli Stati Uniti del 40%, che equivale a un risparmio di 26 miliardi di dollari.
9. Riciclaggio della plastica
Ogni anno, circa 260 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica vengono prodotti in tutto il mondo. Di questi soltanto il 16% viene riciclato.
L’adozione di un modello circolare, nell’industria della plastica, potrebbe davvero creare importanti benefici non soltanto ambientali, ma anche sociali ed economici. Il bacino di profitto basato sul riciclaggio è stimato in 55 miliardi di dollari.
Una delle tecnologie ambientali più promettenti del settore è la pirolisi. Questa utilizza l’assenza di ossigeno e il calore per convertire i rifiuti plastici in materia prima liquida.
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